Promuovere la resilienza degli studenti

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Un insegnante fa lezione in un ambiente di apprendimento ibrido

In un momento storico caratterizzato da eventi complessi e imprevedibili, per le scuole è più importante che mai riuscire a garantire la continuità didattica anche nelle situazioni più critiche. I sistemi scolastici stanno cercando di diventare più resilienti, in modo da permettere agli studenti di proseguire nel loro percorso formativo indipendentemente da quello che accede nel mondo. Inoltre, si stanno impegnando a diventare più aperti, dato che gli studenti hanno sempre più scelta in merito alle modalità di apprendimento e al luogo da cui seguire le lezioni.

L’apprendimento da remoto e ibrido è la risposta a questa sfida. Tuttavia, c'è ancora molto da fare per assicurarsi che questi ambienti siano abbastanza solidi, robusti e versatili da consentire il raggiungimento di risultati formativi eccellenti su larga scala. Insieme alla resilienza, anche l’agilità sta diventando sempre più importante per i sistemi scolastici, che devono adattarsi con una velocità senza precedenti alla continua evoluzione delle circostanze.

In breve, devono essere isolati dalle complessità.

Docente che scrive su una lavagna in un ambiente di apprendimento ibrido

Apprendimento remoto e ibrido progettato per la resilienza

Il successo dell’apprendimento da remoto dipende dalla capacità di generare un senso di partecipazione e ricreare l’esperienza della formazione in aula. Moltissimi docenti hanno deciso di affidarsi a prodotti quali la videocamera dal design industriale di qualità professionale Logitech Rally Camera e la videocamera per lavagna Scribe basata sull’intelligenza artificiale per creare ambienti di apprendimento virtuali in grado di superare le barriere fisiche e dare letteralmente vita alla classe virtuale. Ma quando si tratta di sostenere l’apprendimento ibrido, entrano in gioco molti altri fattori.

Spesso i sistemi e le attrezzature per le sale per videoconferenze con funzionalità avanzate sono complicati e poco intuitivi e presentano componenti confusi, e questo comporta una serie di difficoltà per docenti e studenti a livello di flusso di lavoro e un maggiore dispendio in termini di tempo e risorse per l’IT per la configurazione, la risoluzione dei problemi e la manutenzione. La situazione viene in genere ulteriormente complicata dal tentativo di implementare queste configurazioni in una vasta gamma di sistemi, piattaforme e reti, con conseguenti ulteriori ritardi e correzioni. Tutto questo diventa evidente nella sua controintuitività nel contesto della resilienza e dell’esigenza di un apprendimento continuo, da qualsiasi luogo. Non è sostenibile.

Infine, la questione del benessere sociale ed emotivo degli studenti e della loro resilienza è passata in primo piano come una priorità assolutamente imprescindibile. L’esperienza di apprendimento virtuale deve sembrare il più naturale possibile e deve assicurare il benessere fisico, mentale ed emotivo degli studenti, non deve causare ansia, senso di solitudine o stress o esacerbare condizioni come la depressione. Una tecnologia intuitiva che sia anche accattivante e coerente può rendere più umane la comunicazione, la partecipazione e la collaborazione virtuali, ispirando gli studenti, suscitando il loro entusiasmo e facendoli sentire a proprio agio.

Videocamera per documenti usata per visualizzare in modo interattivo un libro

L’importanza di integrazione, flessibilità e semplicità d’uso

Semplicità e facilità d'uso sono al centro delle configurazioni di apprendimento da remoto e ibride progettate per durare a lungo e tollerare qualsiasi tipo di interruzione. È necessario che l'attrezzatura per l'apprendimento da remoto si integri facilmente con le diverse piattaforme video usate nelle aule, come Zoom®, Google MeetTM e Microsoft Teams®, insieme ai sistemi di gestione dell'apprendimento quali Canvas, Blackboard e D2L (Brightspace). Inoltre, per essere veramente scalabile, deve funzionare senza soluzione di continuità su più sistemi (Windows® e Mac) e connessioni di rete (quelle delle scuole, quelle domestiche e quelle pubbliche).

Deve richiedere all’IT il minimo sforzo in termini di configurazione, implementazione e manutenzione. Deve essere semplice da usare per docenti e studenti e deve offrire interazioni one-plug, one-touch e one-tap intuitive che consentano a tutti di sentirsi sempre partecipi di ciò che avviene in classe.

Se tutte queste condizioni vengono soddisfatte, gli insegnanti possono avere la certezza che i loro ambienti di apprendimento da remoto e ibridi non solo dispongono delle tecnologie audio/video più avanzate, ma sono anche altamente semplificati e protetti dalla complessità, che in tempi caotici come questi, in cui la resilienza è fondamentale, è nemica della continuità.

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